Lettera aperta agli amici e fratelli della parrocchia di Monteortone
Carissimi,
Vi scrivo per mettervi al corrente di un momento importante per
la nostra Comunità: l'apertura della Casa del Pellegrino,
avvenuta venerdì 26 dicembre, nel giorno di S.Stefano,
con la presenza del Vescovo che ha presiediuto la Messa delle
11 e poi ha benedetto la Casa ristrutturata.
Vorrei spendere qualche parola con voi circa le finalità
di questa struttura.
Prima di tutto facendo un po' di storia
Forse lo ricorderete
meglio di me, perché io sono arrivato qui a Monteortone
dopo che i primi passi erano già stati compiuti sapientemente
da don Antonio e dal Consiglio Pastorale. La casa, ormai cadente,
era stata messa in vendita dai Padri Salesiani, allora proprietari.
So che la Comunità era stata convocata in assemblea per
dare il proprio parere se acquistare o meno
pur prevedendo
che l'eventuale compera sarebbe stato un onere non indifferente.
L'opinione prevalente era di acquistare, per evitare speculazioni
o usi da parte di privati poco conformi a una struttura così
vicina al Santuario, nata e cresciuta come un'appendice della
chiesa stessa. Al di là delle opinioni legittime di ciascuno,
secondo me è stata compiuta una scelta sapiente, sia per
il motivo precedente sia perché si è sempre considerato,
anche nel proseguo dei lavori, che la casa sarebbe stata comunque
una 'ricchezza' per la comunità, soprattutto per le nuove
opportunità che avrebbe offerto.
E così, attraverso mille peripezie burocratiche e lenti
lavori di ristrutturazione fatti a norma di legge e di doveri
storico-artistici, dalla fine del 1996 si è arrivati ad
oggi alla apertura di questa Casa.
Non è del tutto conclusa, manca ancora qualcosa
ma intanto partiamo!
Credo sia significativo il fatto che essa venga inaugurata il
giorno dopo il Natale, in cui abbiamo sentito nel Vangelo queste
Parole: "diede alla luce il suo Figlio primogenito, lo avvolse
in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c'era
posto per loro nell'albergo".
Ecco: questa nuova Casa del Pellegrino, così come era una
volta, anche oggi vorrebbe dare accoglienza e posto a chi non
ne ha.
A chi darà posto e accoglienza questa Casa?
· Prima di tutto ai nostri ragazzi, giovani, adulti e anziani
per i loro incontri di gruppo e di catechesi. Infatti sono state
ricavate 7 sale, dignitose e capienti, dove essi potranno trovare
posto e accoglienza. Ne avevamo bisogno! Attualmente, infatti,
i gruppi della catechesi del sabato, per es., erano stipati in
tutti i "buchi" del patronato e della scuola materna,
spesso logori e poco adatti al lavoro di gruppo.
· Poi darà posto e accoglienza ai pellegrini e ai
turisti: infatti verrà ricavato un luogo di 'ristoro' al
piano terra per le numerose persone che vengono a venerare la
Madonna della Salute. Lì potranno prendere un caffè,
un panino, o altro
o comunque trovare un ambiente accogliente
che consenta loro di sostare e di essere ristorati non solo nello
spirito, ma anche nel corpo! Questo locale non è ancora
disponibile, ma lo sarà dalla primavera (speriamo!).
· Ancora
Darà posto e accoglienza ai nostri
anziani. E' una categoria che ci sta tanto a cuore. Infatti vorremmo
che questo locale adibito al ristoro diventi anche un 'centro
di aggregazione' per gli anziani della nostra Comunità,
in modo che possano trovarsi, chiacchierare un po' insieme in
un ambiente sano, fare una partitina di carte, giocare a bocce,
passare il tempo in compagnia, e vincere la solitudine.
· Troveranno posto e accoglienza le persone e i gruppi
della nostra comunità, e di altre che chiedessero ospitalità,
per la preghiera e la riflessione. Infatti al piano terra c'è
tutta una zona dedicata a questo: c'è la cappellina del
deserto, già funzionante da tempo, con la sacrestia e il
luogo per le confessioni, e lì accanto una sala riunioni
per le meditazioni/riflessioni. Adiacente è stata allestita
una piccola cucina, per rendere autonomo un gruppo ospite che
volesse scaldarsi qualcosa, farsi una pasta
Il tutto per
una ospitalità diurna, per un ritiro, una giornata di riflessione
ecc
. non dimenticando che all'aperto c'è il bel sentiero
della via crucis che completa la proposta
· Infine
questa Casa darà posto
e accoglienza a persone in seria difficoltà economica o
di vita, per una prima e pronta ospitalità, di carattere
temporaneo (tendenzialmente al massimo un anno
poi si valuterà
di caso in caso). Difatti sono stati ricavati 5 appartamenti (4
piccoli e 1 grande) da affittare - a basso costo di solidarietà
- a persone o famiglie che non hanno casa o la possibilità
di mantenerla. Riceveremo queste persone/famiglie non direttamente,
ma tramite la presentazione e l'assicurazione di alcuni Enti con
cui siamo già in contatto: il Centro Aiuto alla Vita di
Abano, i Servizi Sociali del Comune stesso, l'Istituto Diocesano
Sostentamento del Clero che era interessato ad un inserimento
eventuale di preti anziani e soli. Questo è sicuramente
l'aspetto più problematico e difficile della gestione della
Casa: ce ne rendiamo conto! Ma potevamo tenere tutto per noi,
senza pensare ai poveri di oggi e a chi non ha posto? Che cristiani
saremmo stati se ci fossimo fermati di fronte alle paure dell'altro
o davanti ai rischi di un nuovo tipo di accoglienza? Queste riflessioni
le abbiamo condivise in Consiglio Pastorale, in quello Economico
e anche in altri gruppi parrocchiali (tipo la Caritas). Certo,
avere persone in "casa nostra" sarà impegnativo
per tutti: sarà come una "sfida" che ci saprà
dire se saremo capaci di dare non solo le mura, ma di dare anche
cuore, inserimento corretto in comunità, possibilità
di crescere in umanità e in fede.
Una precisazione molto importante: a gestire gran
parte della Casa (appartamenti e ristoro) non sarà il Parroco
o una persona singola, ma ci sarà una Associazione che
nascerà con il nuovo Anno. Essa si chiamerà "Associazione
Progetto Accoglienza Monteortone" (APAM): non avrà
alcun scopo di lucro e perseguirà finalità culturali,
aggregative e di solidarietà. Chi fosse interessato a farvi
parte (anzi
sarebbe bello) o volesse delle informazioni,
può rivolgersi a Ferruccio Bernardi.
Un'ultima notizia: con gennaio prenderà corpo,
sempre nella Casa del Pellegrino, una "Segreteria Parrocchiale":
che cos'è? E' un luogo che troverete sempre aperto negli
orari stabiliti, dove poter trovare sempre una persona disponibile
per ogni esigenza. Esso sarà collocato in un posto comodo
e facilmente raggiungibile: a sinistra del portone centrale. Vi
sarà dato il numero di telefono di questo servizio: lì
si potranno ordinare S.Messe, iscriversi alle varie attività,
chiedere informazioni, chieder aiuto per qualche problema pratico
(compilazione moduli, spese da andare a fare, essere portati a
qualche visita ecc.). Insomma
un punto di riferimento costante,
una specie di 'sportello amico', disponibile negli orari stabiliti.
Di certo saprete distinguere quando è il caso di rivolgersi
alla segreteria per tutto questo e quando, invece, al parroco,
per questioni più delicate, personali e di coscienza, o
spirituali.
Concludo con un vivo grazie: ai nostri tecnici che
hanno seguito con passione e professionalità l'iter faticoso
della ristrutturazione, al Consiglio Economico che ha 'vigilato'
sui costi e a quello Pastorale per le indicazioni sapienti circa
la gestione e le finalità. Grazie anche alle tante persone
che ci hanno già aiutato: con le loro offerte, con il loro
lavoro volontario e gratuito, con la donazione di arredi o altro.
Abbiamo ancora tanto bisogno della vostra generosità: il
lavoro è stato grosso e ha richiesto grandi sforzi economici.
I debiti ci sono e non pochi! Ma abbiamo soprattutto bisogno dell'aiuto
concreto di tutti, con idee, critiche costruttive, solidarietà
e partecipazione, per far sì che, dandoci una mano, saremo
poi tutti orgogliosi di quest'opera che resterà nel tempo
a testimonianza di una comunità cristiana unita, solidale
e aperta, così come abbiamo già dimostrato altre
volte di saper essere.
Vi abbraccio tutti con affetto: prego per voi e vi auguro un
Santo Natale.
Il vostro parroco
Don Patrizio Bortolini