Visita Pastorale, 3 -11 febbraio 2007
Lettera del Vescovo Antonio
Mattiazzo, a riscontro della visita pastorale
Padova, 19 marzo 2007
S. Giuseppe Sposo della B.V. Maria
ALLA PARROCCHIA DI MONTEORTONE
Carissimi don Patrizio, don Aldo, don Egidio
e fedeli di Monteortone,
la grazia e la pace del Signore Gesù sia con tutti voi !
Desidero, con questa Lettera, riprendere il dialogo con voi dopo i giorni
che ho trascorso con la vostra Comunità nella Visita pastorale.
È stata un'esperienza intensa, che ho vissuto con spirituale letizia,
desideroso di conoscervi meglio, di condividere con voi la fede in Gesù
Cristo, le gioie, le fatiche e le sofferenze della vita, di pregare insieme,
di camminare uniti nella beata speranza verso il Regno di Dio.
Grazie alla cordialità di don Patrizio, dei suoi collaboratori
e vostra, e alla preparazione svolta, mi sono sentito bene accolto e a
mio agio, e di questo vi ringrazio sentitamente. Rimane ancora vivo nel
mio animo il ricordo degli incontri e delle celebrazioni delle Lodi e
dell'Eucaristia, della S. Messa con l'Unzione dei malati, celebrata nel
vostro Santuario nell'imminenza della XV Giornata Mondiale del Malato,
e alla quale hanno partecipato anche gli infermi delle parrocchie di Monterosso
e Tramonte; l'Eucaristia con il conferimento della Cresima, celebrata
dopo essermi intrattenuto con i genitori dei cresimandi; in particolare
delle Ss. Messe delle 9.30 e 11, la Domenica 11 febbraio, giorno in cui
ho coronato la Visita alla vostra parrocchia.
Egualmente vivo nel mio animo rimane il ricordo dell'incontro gioioso
con i piccoli della Scuola dell'infanzia insieme con i genitori, le Suore
Dimesse e le insegnanti, che ancora ringrazio sentitamente, e dei ragazzi
delle elementari e medie, ai quali ho tenuto la catechesi, presenti i
loro generosi e numerosi catechisti.
Nella mia memoria rivedo anziani e malati che ho incontrato nelle loro
abitazioni, portando loro e ai familiari e persone che li assistono il
conforto della benedizione del Signore. A loro rivolgo ancora un affettuoso
saluto e l'assicurazione della mia preghiera.
Nel pomeriggio di Domenica 11 febbraio, nella vostra Parrocchia ho incontrato
il Coordinamento Vicariale insieme con la Presidenza AC e le Comunità
Capi Scout.
Un incontro particolarmente importante di riflessione sulla vita della
parrocchia e la programmazione pastorale è stato quello con il
Consiglio pastorale e gli Operatori pastorali, nel pomeriggio di Domenica
4 febbraio.
La Visita pastorale, che nella vostra parrocchia ho compiuto nei giorni
successivi alla Celebrazione Eucaristica di apertura della Visita stessa
con tutte le parrocchie del Vicariato nel Duomo di Abano Terme, e della
quale sono stato molto soddisfatto, è stata in se stessa un evento
di grazia, che ha rafforzato la fede e la comunione. E di questo dobbiamo
insieme rendere grazie al Signore, che continua a visitare il suo popolo
con il ministero del Vescovo.
Questo evento di grazia non dovrebbe, tuttavia, rimanere affidato unicamente
alla cronistoria della parrocchia; da esso dovrebbe anche scaturire un
ulteriore rinnovamento e rilancio della vita cristiana e dell'impegno
pastorale, per fare della parrocchia una comunità sempre più
viva di fede, di speranza e di carità.
A questo scopo vorrei ribadire alcuni orientamenti, tenendo presenti anche
i messaggi che vi ho rivolti nel corso della Visita pastorale.
La vostra parrocchia conserva una secolare tradizione di fede e di vita
cristiana, come pure di devozione Mariana, che ha il suo punto di riferimento
nella Chiesa parrocchiale, che è anche Santuario, e che accoglierà
quest'anno, il lunedì di Pasqua, i pellegrinaggi di tutte insieme
le parrocchie del Vicariato.
Avete un prezioso capitale di strutture e soprattutto di persone, che
domanda di essere coltivato e rinnovato per far fronte alle sfide e egli
ostacoli odierni per venire trasmesso come un tesoro prezioso alle nuove
generazioni. Per mantenersi viva nel contesto odierno la vita di fede
è provocata a crescere in qualità, ad essere più
robusta e convinta.
Ecco, di conseguenza, l'esigenza di incoraggiare e puntare sulla formazione
impostata sul modello dell'iniziazione cristiana.
I primi destinatari e soggetti protagonisti dovrebbero essere le persone,
grazie a Dio, molto numerose, che sono più sensibili e già
impegnate nell'azione pastorale, a cominciare dai membri dei Consigli
parrocchiali, le catechiste e i catechisti, gli animatori della Liturgia,
del canto sacro, dell'impegno caritativo e missionario, di cura degli
infermi, delle associazioni, gruppi e attività, del volontariato
e dell'impegno sociale.
Quest'azione, che parte dall'annuncio-catechesi, risponde anzitutto all'importanza
di un compito primario per la Chiesa, alla quale è chiesto il servizio
della verità, che è Gesù Cristo, decisivo di fronte
all'attacco all'identità stessa dell'uomo e della donna che nella
vita affettiva trova un punto di fragilità. Occorre per questo
curare la formazione di laici maturi nella fede capaci anche di collaborare
nella pastorale. Ciò si ottiene sviluppando la formazione dottrinale
e spirituale mediante itinerari di catechesi proposti anche agli adulti.
Vi esorto, in particolare, a sostenere il ruolo educativo dei genitori,
primi responsabili dell'educazione alla fede e alla vita, coinvolgendoli
responsabilmente e attivamente nella catechesi dei propri figli.
La catechesi richiede d'esser completata educando all'incontro col Signore
mediante la formazione alla preghiera e alla spiritualità. La formazione
cristiana, infatti, deve sempre includere la proposta di vita spirituale,
nelle sue varie dimensioni: la preghiera personale, in famiglia e quella
liturgica - comunitaria, la Lectio divina. La parrocchia deve quindi cercare
di proporsi come una "scuola" di preghiera e di iniziazione
cristiana ad un'autentica "esperienza" di comunione con Dio.
In quest'ottica sono anche da promuovere e sviluppare l'adorazione eucaristica,
i Ritiri ed Esercizi spirituali, e le forme di religiosità popolare
come la recita del s. Rosario ed i pellegrinaggi. Nel vostro caso, vi
esorto anche ad "accogliere" e gestire i pellegrinaggi che vengono
al Santuario come espressione di fede e devozione che può stimolare
e arricchire la vostra Comunità. Il Santuario, infatti, deve qualificarsi
sempre meglio come "oasi e clinica" dello spirito.
Fonte e culmine della vita e della missione della Chiesa è Liturgia,
specialmente l'Eucaristia nel Giorno del Signore: i discepoli, fin dai
primissimi inizi hanno scoperto e incontrato la presenza nuova e viva
di Gesù Risorto nella Cena Pasquale. L'Eucaristia rappresenta un
valore centrale ed immenso della vita cristiana e della parrocchia. Papa
Benedetto XVI dedica ben cinque numeri (72-76) della sua recente Esortazione
Apostolica Postsinodale Sacramentum Caritatis, del 22 febbraio scorso,
esortando i cristiani a "vivere secondo la Domenica". Vi invito
ad approfondirla anche per altri importanti aspetti che riguardano la
centralità dell'Eucaristia, il "mirabile" Sacramento,
che è "il dono che Gesù Cristo fa di se stesso, rivelandoci
l'amore infinito di Dio per ogni uomo".
Sono stato contento delle celebrazioni che ho presieduto e incoraggio
a continuare ad animarle avviando anche uno specifico Gruppo liturgico.
C'è, infatti, necessità di un'azione pastorale intelligente
e persuasiva che raggiunga e invogli a partecipare anche coloro che hanno
diradato o abbandonato la frequenza o non si sentono inseriti nella vita
della parrocchia. Insieme è necessario rimotivare e proporre il
Sacramento della Riconciliazione.
Una dimensione qualificante dell'azione pastorale è l'educazione
al senso della Chiesa - Comunità. Essa non è un'aggregazione
qualsiasi, bensì, una "comunità di fedeli costituita
dal Vescovo, che - come afferma il Concilio Vaticano II - sotto la guida
di un pastore che fa le veci del Vescovo, rappresenta in certo modo la
Chiesa visibile stabilita su tutta la terra" (Cfr. Concilio Vat.
II, SC 42,1). Così concepita, la Parrocchia diviene sempre più
e meglio una maestra sapiente ed una madre accogliente.
Consapevole d'essere "Chiesa", la Comunità parrocchiale
diventa Comunità educante, maestra di vita cristiana. Vi esorto
ed incoraggio a proporre modelli e stili di vita cristiani da testimoniare,
educando alla sobrietà e all'essenzialità nell'uso del denaro,
al buon uso del tempo, della TV e degli altri mezzi di comunicazione,
all'esercizio delle virtù morali e teologali, al dominio dei vizi
capitali.
Ecco allora alcune attenzioni specifiche da riservare:
- Per genitori, anzitutto. È importante aiutarli a vivere la spiritualità
coniugale e sostenerli nel loro compito di essere i primi e fondamentali
educatori dei loro figli.
- Per la famiglia, la quale, come sapete, oggi attraversa una grave crisi
nel suo stesso fondamento. Incoraggio in quest'ottica il Gruppo coppie,
a proseguire nell'itinerario formativo, partecipando agli incontri e coinvolgendo
possibilmente altre coppie, soprattutto giovani, con l'auspicio che si
formino delle altre coppie guida.
- Per i giovani, che rappresentano la promessa del domani. L'incremento
dell'AC verso i giovani e gli adulti con l'impegno di rilanciarla a tutte
le fasce d'età rappresenta un buon investimento per la formazione
delle nuove generazioni, per formare laici dalla fede robusta e dalla
carità ardente che collaborino attivamente all'azione apostolica
e missionaria della parrocchia. Come pure, per suscitare vocazioni al
Sacerdozio e alla vita consacrata. Invito il Consiglio pastorale a programmare,
insieme con il Parroco, un'opportuna e dinamica azione pastorale per questi
ambiti.
- Per i laici impegnati, che devono acquisire fede robusta più
profonda e capace di rispondere alle esigenze e richieste delle persone
di oggi, intercettando la visione del mondo ed i modelli di vita proposti
dalla cultura egemone.
" Come espressione, poi, della Chiesa, Madre accogliente, la Comunità
parrocchiale prende coscienza che la cura pastorale va rivolta anche alle
situazioni difficili e di disordine morale, oggi così frequenti,
sapendo articolare misericordia e verità. Assume il volto più
gradito all'uomo d'oggi, quello di una Chiesa Madre oltre che Maestra,
capace di curare le ferite dei figli più deboli, dei diversamente
abili, delle famiglie disgregate, di camminare a fianco di ogni persona
prendendosi cura con tenerezza di ogni fragilità e capace al tempo
stesso di orientare su vie sicure i passi dell'uomo. Al proposito, si
è usata a Verona l'espressione "pastorale della vicinanza"
e si è proposta la metafora della comunità cristiana come
"locanda dell'accoglienza". In questa ottica è di grande
valore la Casa del pellegrino che avete approntato. È importante
che il linguaggio dell'annuncio esprima il calore proveniente da relazioni
interpersonali profonde anche nella vita ecclesiale.
" Incoraggio la pastorale d'insieme, capace di fare rete, incarnata
nel territorio e quindi la valorizzazione del Vicariato.
Ora che vi ho conosciuto meglio, grazie ai giorni vissuti in fraternità
spirituale con voi, vi sento ancor più vicini al mio cuore e vi
accompagno con il costante ricordo nella preghiera, perché la Visita
del Signore vi ricolmi dei Doni del suo Spirito. Il suo soffio gagliardo
sospinga la vostra diletta Comunità al largo, per affrontare con
rinnovato slancio e senza paure ed incertezze la missione che il Signore
le ha affidato, mostrando il volto più splendente della Chiesa,
di cui siete porzione eletta.
Rinnovo a tutti il grazie più sincero, in particolare al vostro
parroco don Patrizio, che so stimato e amato, e che incoraggio a proseguire
con fiducia nel Signore, nella sua generosa azione di pastore sollecito
del vostro bene, ed anche nella fattiva collaborazione da parte di tutti
voi. Un vivo ringraziamento lo rivolgo a Don Aldo e don Egidio, che offrono
il loro apprezzato e generoso servizio, e ai Padri Salesiani che gestiscono
le "Terme S. Marco". Ringrazio ancora le Suore Dimesse, operose
nella Scuola Materna e nella pastorale, e i numerosi generosi laici che
offrono la loro importante collaborazione anzitutto nella catechesi, nell'animazione
di associazioni e gruppi ecclesiali, nella Liturgia e canto sacro, del
tempo libero e delle attività sportive e ricreative, nell' assistenza
spirituale agli infermi.
Vi invito ad intervenire numerosi agli appuntamenti programmati per il
Vicariato, in particolare alla processione mariana vicariale, che celebreremo
il lunedì di Pasqua, come ormai da bella consuetudine, ma con rinnovato
fervore, per affidare le vostre famiglie e i giovani al Cuore immacolato
e materno di Maria, vostra speciale Patrona.
Vostro aff.mo in Christo
Antonio Mattiazzo
|